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I Presidenti di ANMVI e di SivarSib hanno partecipato all'incontro promosso da Confagricoltura e Cia-Agricoltori Italiani sul Veterinario Aziendale. Apprezzamenti per una iniziativa che si segnala come la prima nel suo genere, sostenuta da una corale motivazione a sviluppare le produzioni nazionali di origine animale. Nasce un Tavolo permanente degli stakeholder.
"Il primo incontro a Palazzo della Valle è stato proficuo". Il comunicato, diffuso dalle organizzazioni agricole, dopo l'incontro del 25 febbraio, sottolinea con una nota positiva l'iniziativa.
Su Veterinario Aziendale, "le parti - prosegue il comunicato- hanno concordato di voler proseguire il percorso di confronto per arrivare a un provvedimento ministeriale che aiuti a definire meglio questa figura e le sue funzioni nell’ottica di venire incontro alle necessità tecniche e garantire lo stato sanitario degli allevamenti italiani rendendoli ancora più competitivi".
All'incontro, organizzato a Roma insieme a CIA-Agricoltori Italiani, hanno partecipato, su invito di Daniele Mezzogori (Responsabile Produzioni Zootecniche, Salute e Benessere Animale Confagricoltura) i Presidenti di ANMVI Marco Melosi e di SivarSib Vito Loconte che hanno espresso apprezzamento per una iniziativa che si segnala come la prima nel suo genere, caratterizzata da una corale motivazione a sostenere lo sviluppo delle produzioni di origine animale nazionali, in una fase di grandi trasformazioni normative e organizzative.
Per SivarSib hanno partecipato anche i componenti della Commissione Professionale Alessandro Federici e Osvaldo Parolin. Insieme alle organizzazioni agricole e di filiera, l'incontro ha visto la presenza di esponenti della veterinaria ufficiale e ordinistica, con interventi - tra gli altri- del Presidente della FNOVI Gaetano Penocchio del Vicepresidente del SIVeMP Pierluigi Ugolini e del Vicepresidente UEVP Giovanni Guadagnini.
Una figura sempre più richiesta- In questo contesto evolutivo, rimane da definire la figura del Veterinario Aziendale. "In Italia al momento ci sono poco più di 1.200 veterinari aziendali per circa 350.000 aziende zootecniche. Questa è una criticità importante- afferma il comunicato- a fronte di quanto stabilito nel 2017 dal decreto ministeriale che ha istituito la figura del Veterinario Aziendale, con il compito di lavorare all’interno degli allevamenti. Inoltre, in questi anni, la normativa si è evoluta e richiede sempre di più la presenza di tale figura nelle imprese zootecniche"-
Sullo sfondo, la carenza di Veterinari, "complice anche la tendenza degli studenti del corso di laurea, orientati più verso la specializzazione sugli animali da compagnia piuttosto che sugli animali da reddito"- osserva la Confederazione agricola. Una carenza - acuita dalle richieste della normativa europea e nazionale- che "sta creando problemi alle aziende zootecniche che necessitano di indicazioni chiare rispetto al rapporto con il Veterinario Aziendale e le sue funzioni".
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📌 COMUNICATO_CONFAGRICOLTURA_CIA.pdf
📌 VETERINARI_AZIENDALI_SUDDIVISI_PER_REGIONI.pdf120.31 KB