TRAFFICO DI CANI E GATTI
VOLETE UN CUCCIOLO DI RAZZA? ANMVI: NON COMPERATELO SU INTERNET
Primo: agire sulla domanda di cani e gatti di razza. Poi misure nazionali ed europee.
(Cremona, 12 febbraio 2014) - In attesa che si attuino efficaci misure di contrasto al commercio illegale di cani e gatti, l'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani rinnova l'appello a chi desidera acquistare cuccioli di razza a non acquistare su Internet.
Le indagini giudiziarie di questi anni, specie dal 2010 quando è stata introdotta la fattispecie di reato, hanno rivelato che i profitti illeciti derivano proprio da canali di compravendita illegale on line. "E' urgente una forte azione di sensibilizzazione verso l'ignaro proprietario - dichiara Marco Melosi, Presidente dell'ANMVI- che incautamente cade nelle trappole tese da Internet, senza verifiche e senza certezze sui venditori. Chi vuole un cane o un gatto di razza scelga gli allevamenti italiani e gli esercenti che danno garanzie di trasparenza e tracciabilità. In Italia poi, c'è la possibilità di acquistare esemplari con pedigree di razza selezionata, garantiti dal punto di vista sanitario".
C'è un vuoto legislativo- Il Parlamento italiano non è riuscito a varare una legge per la regolamentazione del commercio elettronico di animali. Le proposte in campo ci sono, ma sono ancora sulla carta, come ad esempio quella di estendere agli animali d'affezione le regole per il commercio on line applicate alle specie protette, o stringere accordi con i maggiori gestori di piattaforme di marketplace on line.
Strategie europee- Ma l'Associazione ribadisce che il crimine è di portata europea e si avvale di canali senza frontiere come appunto il Web. Da tempo l'Italia suggerisce l'intervento di Europol e una maggiore cooperazione fra Stati Membri. Il nostro Paese si è fatto sentire durante la prima Conferenza europea sugli animali da compagnia (ottobre 2013), ma "abbiamo visto tiepide reazioni a quanto invocato a gran voce dalle rappresentanze italiane- commenta Melosi- per questo confidiamo nel semestre di presidenza italiana della UE".
Indegnità professionale- E poi sanzioni e repressione del reato come previsto dalla Legge 201 del 2010, che ha visto i medici veterinari in prima fila a plaudire all'iniziativa della Farnesina. "I veterinari che si associano per delinquere non hanno cittadinanza nella nostra Categoria- conclude Melosi- sono un danno e una vergogna per migliaia di Colleghi che fanno l'impossibile per salvare la vita a cuccioli prematuramente strappati alle madri e ormai fortemente compromessi dal punto di vista sanitario e comportamentale".
Ufficio Stampa ANMVI
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