Più di 30mila firme chiedono di salvare la detraibilità e un cambio di rotta sull'IVA
SETTIMANA DECISIVA PER LA LEGGE DI STABILITA' IN COMMISSIONE BILANCIO
ANMVI ai relatori Brunetta e Baretta: così tassate la sanità veterinaria
ANMVI chiede alla Commissione Bilancio di rifare i conti e di recuperare le risorse che mancano tagliando gli sprechi finanziari di Governi e Regioni: sprecati fiumi di riparti finanziari per la lotta al randagismo e stanziamenti nelle passate Leggi Finanziarie.
I BUCHI DELLO SPRECO NON SARANNO RIMBORSATI DAI PROPRIETARI DI ANIMALI DA COMPAGNIA
(Cremona, 6 novembre 2012) - Come può un Governo non considerare strategico il settore della sanità veterinaria? Se lo chiedono i medici veterinari dell'ANMVI, l'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani, che denunciano la vessazione fiscale sulle cure veterinarie a fronte del più alto livello di spreco finanziario in sanità veterinaria negli ultimi 22 anni.
Il nostro Paese si è dimostrato incapace di tenere sotto controllo la riproduzione indesiderata della popolazione animale, con il più clamoroso fallimento su scala europea alla lotta al randagismo, con aggressioni anche mortali alle persone e al patrimonio zootecnico, con canili pubblici che traboccano di animali abbandonati dai proprietari o da Sindaci disinteressati al problema, con 21 anagrafi regionali canine che non comunicano tra loro e che non collaborano con l' anagrafe nazionale.
I veterinari dell'ANMVI stanno raccogliendo le firme nelle oltre 7.000 strutture veterinarie d'Italia. Hanno già aderito alla loro petizione migliaia di proprietari e di cittadini, con oltre 30.000 firme che chiedono al Governo di salvare la detraibilità delle spese veterinarie, di gravare le spese veterinarie di IVA agevolata invece che quella riservata ai beni di lusso o superflui e di individuare le prestazioni veterinarie esenti in quanto dirette alla tutela della salute umana.
Non sono uno sfizio superfluo: le cure veterinarie sono prevenzione per la salute umana, lotta alle malattie trasmissibili come la rabbia e la leishmaniosi, e controllo della popolazione animale vagante attraverso le sterilizzazioni.
Dove trovare i soldi? Da un drastico taglio a politiche di sperpero, pianificando un Piano nazionale di lotta al randagismo. A questo dovrebbero pensare il Ministro alle Finanze Grilli, il Ministro alla Salute Balduzzi e i relatori della Commissione Bilancio Renato Brunetta e Pierpaolo Baretta, i quali forse non sanno quanti milioni di euro sono costati alle casse del Tesoro 22 anni di sprechi, fallimenti e gestione di fondi che non sono mai entrati nei canili.
E' scandaloso fare cassa con le cure veterinarie con la Legge di Stabilità, mentre la Commissione Bilancio sta ancora aspettando dal Governo una relazione tecnica con le cifre esatte dei costi del randagismo. Da 22 anni la spesa pubblica veterinaria è fuori controllo, le anagrafi canine inefficienti, nei canili solo sprechi e fallimenti.
Ufficio Stampa ANMVI- Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani
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